Se un re di questo
mondo o un padre di famiglia ti invitasse alla festa del suo natalizio, quali abiti
indosseresti se non quelli nuovi, eleganti, splendidi, di cui né la vecchiezza,
né lo scarso valore, né
altra cosa brutta potesse offendere la vista di colui che ti invita? Perciò con tale cura, per
quanto ti è possibile, con l`aiuto di Cristo fa` in modo che la tua anima, composta dei diversi
ornamenti delle virtù, adornata dalle gemme della semplicità e dai fiori della
temperanza, alla solennità dell`eterno Re, cioè al natale del Signore
Salvatore, si prepari con coscienza
sicura, bella per castità, splendida per carità, candida per elemosine. Infatti Cristo
Signore, se vedrà che tu cosí ben preparato celebri il suo natale, si degnerà
di venire non solo a
visitare la tua anima, ma anche a riposare e ad abitarvi per sempre, cosí come sta scritto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò (2Cor 6,16); e ancora: Ecco, sto alla porta e busso.
Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con
lui ed egli con me (Ap
3,20). Felice quell`anima che con l`aiuto di Dio desidera guidare la propria vita, cosí da
essere degna di ricevere Cristo come ospite e di diventare sua dimora; al contrario come è
infelice quella coscienza, degna di essere compianta a calde lacrime, la quale si macchiò di
cattive opere, si oscurò del buio dell`avarizia, arse di iracondia, si lordò di continua lussuria,
fu distrutta dalla tirannide della superbia, cosí che in essa non Cristo riposerà, ma il
diavolo vi stabilirà il suo dominio! Tale anima, infatti, se non ricorrerà subito al rimedio
della penitenza, perderà la luce, si coprirà di tenebre; si svuoterà di dolcezza, sarà
colmata di amarezza; verrà invasa dalla morte, privata della vita. Tuttavia chi è nel peccato non
disperi della bontà del Signore, non si tormenti in una mortale disperazione, ma
piuttosto faccia subito penitenza, e finché le ferite dei suoi peccati sono aperte e sanguinanti,
le curi con medicine salutari: poiché il nostro medico è onnipotente ed è cosí abituato a
curare le nostre piaghe che non fa rimanere traccia di cicatrici... Coloro che sanno di essere restii a fare
elemosina, facili all`ira, pronti a darsi alla lussuria, con l`aiuto
del Signore si affrettino a rigettare ciò che è male, perché possano essere degni di
raggiungere ciò che è bene; e quando verrà il giorno del giudizio, non siano puniti con gli empi e
i peccatori, ma siano degni di ottenere il premio eterno insieme con i giusti e i misericordiosi:
con la grazia di Nostro Signore Gesú Cristo cui spettano l`onore e la gloria
nei secoli dei secoli. Amen.
di San Cesario di Arles, Vescovo ortodosso-gallicano, Sermone 187, 3.5
immagine: << San Lorenzo Diacono consegna le elemosine >> del Beato Angelico
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