I ruoli nella Chiesa: Lettorato e Suddiaconato

Fratelli e sorelle carissimi,

Ho deciso di approfondire nei prossimi articoli il tema dell'organizzazione ecclesiastica, poiché ho molti amici ( anche se me ne viene in mente uno particolarmente) che presto saranno ordinati a ruoli differenti nella Chiesa: chi diacono, chi sacerdote, e chi lettore. La corretta comprensione del proprio ruolo nella gerarchia aiuta a comprendere come e dove muoversi, in quali ambiti possiamo far sentire la nostra voce e la nostra presenza attiva, e soprattutto cosa possiamo chiedere e in virtù di quale ruolo possediamo.

Il Lettorato è il più conosciuto fra i due ordini minori conferiti dalla Chiesa Ortodossa: l'altro è il suddiaconato. Il Lettore ha le seguenti prerogative:
- Può indossare la talare ( vedi: dovrebbe ) sia fuori che dentro l'edificio ecclesiastico. 
- Canta i Salmi e i brani delle Lettere, degli Atti o dell'Antico Testamento.
- Legge le Ore
- Canta i prochimeni, i tropari, le antifone
- Canta inni particolari richiesti durante i servizi liturgici straordinari ( es. Axios durante una ordinazione). 
Inoltre, visto il suo ruolo attivo, potrebbe anche essere un catechista o fare parte del Coro.
Il parato liturgico che gli è proprio è lo stichario ( dalmatica ) ma non è necessario che lo indossi, sopratutto se è nel coro. 
Il Lettore viene ordinato in questo modo: durante la liturgia il Vescovo pone addosso al futuro Lettore un felonio, vero o in miniatura, e recita la chirotesia. Dopo di ciò, viene chiesto al neo-lettore di leggere un brano a caso delle sante Scritture, e viene ammesso a servire la Liturgia. 


Il Suddiaconato è una forma particolare di accolitato, del quale il suddiacono condivide i ruoli principali.  Tuttavia, il Suddiacono ha dei doveri in più rispetto ad un servitore d'altare. 
- Indossa la talare durante i servizi divini
- Pulisce il presbiterio.
- Governa gli accoliti durante la liturgia.
- E' il servente deputato al Vescovo in caso di liturgia episcopale.
- Tiene pulita la sagrestia e tenere in buono stato i paramenti del clero.
- Soccorre il sacerdote in tutte le sue necessità durante le officiature.
- Veste e sveste il Vescovo dei suoi paramenti liturgici.
- Distende o apre il Velo delle Porte e le Porte Regali stesse
- Sorregge il Messale quando il Vescovo officia, dinnanzi a lui.
- Porta il dikiri o il trikiri del vescovo durante la Liturgia. 
Il Suddiacono indossa lo stichario e le due stole suddiaconali incrociate. L'Ordinazione del Suddiacono avviene in questo modo: dopo il Salmo 90 dell'Ora Sesta, prima della Liturgia, il postulante viene presentato da due suddiaconi al Vescovo. L'ordinando viene fatto prostrare tre volte verso l'altare e poi altre tre volte davanti al Presule: i suoi suddiaconi presentano lo stichario e le stole suddiaconali al vescovo, il quale benedice i parati, e i due vestono così il postulante dinnanzi agli occhi di tutti. Il Vescovo poi benedice per tre volte il postulante facendo il segno di croce su di lui, poi recita le preghiere d'ordinazione. Fatto ciò, il suddiacono nuovamente si prostra e l'anziano lo prende per la spalla e lo alza, presentandolo all'assemblea. Il novello suddiacono poi di nuovo si prostra dinnanzi all'Episcopo il quale lo segna nuovamente e lo benedice, l'ordinato si alza, bacia le mani del vescovo e la Liturgia riprende il suo ritmo. Un suddiacono anziano lo ha condotto davanti all'Icona della Madre di Dio e ha recitato con lui le preghiere silenti. Il nuovo suddiacono sosta sulla solea fino all'Inno dei Cherubini, con indosso i paramenti ma senza servire, fino a quando assieme agli altri suddiaconi non lava le mani del Vescovo, e rientra in altare. Alla processione dei Doni al Grande Ingresso il novello suddiacono conclude la processione con l'acqua benedetta, e la lascia poi al popolo in modo che esso si bagni con quella. Egli poi ritorna al suo posto sulla solea fino alla conclusione dell'Anafora, riportando l'acqua benedetta, e unendosi agli altri suddiaconi. 


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