Essere Missionari ( Riflessioni di un clerical Chic )

Salve a tutti! Torno con la rubrica del Clerical-Chic per parlare stavolta di una riflessione che è nata mentre discutevo con una mia amica russa che vive in Russia, per la precisione a San Pietroburgo. 

La ragazza mi ha raccontato di un gruppo cattolico francese, Chamin Neuf, il quale fa allegramente missione in Russia e svolge molte attività "in comune" con la Chiesa Ortodossa. << Il prete cattolico parla con tutti, mangia con la gente, lava i piatti, fa sport coi bambini, si sente davvero la comunità e tutti noi andiamo molto volentieri ai suoi incontri... i preti nostri invece sono tanto freddi e distaccati, non esiste lo spirito nella nostra chiesa...>> citando la mia amica traviata dall'eretico giocherellone.
Ecco. La comunità. Ecco come ti fregano la gente: na pizza, na partita alla playstation coi regazzini, ed ecco che metto sulle mie panche eretiche una decina di culi nuovi al mese. Io ovviamente mi sono indignato con la mia amica, che presta orecchio a cose tanto vacue come l'oratorio, lo sport, il prete amico di tutti, che conosce tutti, il cinema parrocchiale il mercoledì, e la scuola biblica il giovedì, e la squadra di calcio della parrocchia il venerdì ( dopo la Messa magari )... poi mi sono reso conto, mentre le lanciavo gli Impropera Maiora, che forse forse... il pretino cattolico sta facendo solo il suo dovere e siamo noi a deficitare di questo aspetto così importante. 
A Minsk nel 2003, se non erro, la Chiesa Ortodossa Russa aprì un grandioso centro di "cura sociale" con 13 progetti, asilo, infermeria, scuola per i ragazzi, etc... e pare funzioni benissimo e abbia grande seguito popolare tanto che il patriarca andò perfino a conferire onorificenza al sacerdote responsabile del progetto.

Perchè? Perché funziona tutto questo? perché sì. Perchè in Diaspora ci insegnano ( male ) che basta sussistere, fare presenza, per essere, cosa invera. La Chiesa va nutrita, il corpo necessita di nutrimento, e anche l'anima che ha una sua vita metafisica in prospettiva sociale ontologica, ha bisogno di una vita comunitaria "spirituale".  Può sembrare un discorso modernista il mio, ma in verità io guardo solamente alla Tradizione apostolica: San Paolo andava in piazza a urlare il Vangelo e raccattava gente a destra e sinistra. San Pietro andava al mercato e fra un Simon Mago e l'altro riusciva anche lì a fare proseliti. I primissimi cristiani ( vedi lettere di San Paolo ) si riunivano a casa di Tizio e a casa di Caio per sentire il Vangelo e celebrare la Cena del Signore... andavano a casa di qualcuno, magari pranzavano insieme, le bambine si mettevano lo smalto, e dopo il rito c'erano le agapi, e così via.


Γιορτή αγάπης για τα παιδιά των Ιερέων
Festa dell'amore per i figli dei sacerdoti - sarebbe un'ottimo modo di fare testimonianza
(Праздник любви к детям священников)


Dobbiamo essere missionari. La Missione ha tanti aspetti: la parte linguistica ( tradurre testi, libri, rituali, sermoni in lingua corrente ), la parte sociale ( creare una BASE che sia reale, per il futuro... creare un sistema, una rete sociale efficiente ), la parte culturale ( riscoprire l'ortodossia dei nostri antenati, indire convegni, formare associazioni e movimenti, creare ordini, etc.), e la parte propriamente evangelica, ossia andare a fare proseliti. Ognuno di noi può collaborare allo scopo ultimo - convertire l'Occidente all'Ortodossia, gente, mica stiamo qui a smacchiare i leopardi - secondo i carismi che Iddio gli ha dato.
A chi obietta che lo Spirito Santo fa come vuole e che non siamo nulla, mi verrebbe da ricordargli la frase preferita della mia bisnonna buonanima: "aiutati che Iddio t'aiuta"... oltreché scrivergli un lunghissimo elenco di martiri e vescovi della Chiesa primitiva, missionari, e anche di vescovi e sacerdoti ortodossi degli ultimi secoli, a testimonianza che lo Spirito opera attraverso l'azione dell'Uomo.  Se poi manca la volontà del lavoro missionario, allora ammettiamolo pubblicamente e non nascondiamoci dietro le fanfare delle frasi fatte. 
E ricordatevi che mentre noi stiamo qui fermi ad aspettare che la gente si converta da sola, il cupolone manda soldi, gesuiti e preti giocherelloni in Romania, Grecia, Russia... e soprattutto corrode dall'interno, permettendo ( noi poveri gonzi che ci mandiamo anche i seminaristi ) ai seminaristi ortodossi di segnarsi alle scuole cattoliche, pervertendoli così con le eresie e gli insegnamenti anarco-luteranoidi nei quali ormai imperversa la teologia cattolico-romana. 
Organizzarsi, fare testimonianza. Ecco l'obiettivo immediato, secondo me. Uscire dal guscio, farsi vedere. Non è ammissibile, ad esempio, che i non-canonici siano apparsi in televisione ( mi pare tv2000) e che i luterani abbiano un proprio canale tv ufficiale ( o fanno programmi su canali di altri ) mentre non esista uno spazio su canali religiosi di nessun genere che dia un minuto all'Ortodossia. 
Già ad esempio lodevole l'iniziativa del Patriarcato romeno di creare un giornale periodico ( Episcopia mi pare si chiami ) per sfortuna ancora in lingua romena, che viene distribuito in tutte le parrocchie della diaspora romena.

L'Ortodossia in Occidente è innanzi ad un bivio: o essere il controaltare della Chiesa Cattolica luteranizzante e morente, e raccogliere chi se ne andrà dopo il buco nero che presto verrà a crearsi, o farà la stessa sua stessa fine, morendo suicidata dalla sua stessa inattività.
E se non grideremo noi, grideranno le pietre.

NB: l'autore del blog non è uno di quelli che chiacchiera a vuoto e poi sta fermo sul pc: se Dio vuole, entro un anno potrà fare outing e iniziare un grandioso progetto cum vescovis benedictione.




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