Il matrimonio come Kénosis ( Pavel Evdokìmov )

Tutte le contraddizioni della natura umana si manifestano nell'ambito dell'attività sessuale, dove essa appare più vulnerabile ed è segnata da una profonda ferita. Quando l'attrazione sessuale si fa impersonale, diventa fonte delle più odiose profanazioni e dell'asservimento più umiliante dello spirito umano. Allora non è l'unicità, ma l'anatomia, e il frangente,  ma la "piccola eternità di godimento" ad essere cercati e desiderati. Sbarazzatesi dei tabù sessuali, le raffinate tecniche acuiscono i sensi pervertiti dell'erotismo, scendono al di sotto del livello animale e l'uomo ingoia vergogna e malattia. 
L'amore non appartiene all'ordine del giorno, ma all'ordine del giorno ultimo. l'àgraphon citato da San Clemente Romano lo dice chiaramente. Alla domanda di Salomé "quando verrà il regno di Dio?" risponde il Signore: "quando voi distruggerete l'abito della vergogna e quando due saranno uno e quando il maschile e femminile non saranno più maschile e femminile..."Tutta la dignità del matrimonio si rivela solo alla fine, poiché richiede una grande maturità di spirito e il dominio ascetico del fine ultimo. L'alfa richiama sempre il suo omega.

La Chiesa, istituendo il monachesimo, afferma nettamente il valore assoluto della persona singola al di sopra del sociale; la stessa cosa fa sacralizzando l'essere unico degli amanti, collocando questa consacrazione nel cuore del sacramento del matrimonio. L'amore coniugale promana dall'interiorità spirituale ed è orientato verso l'interno. Ciò che di esso è visibile è solamente una sua manifestazione periferica; l'invisibile è aperto solo alla Fede che, appunto, è visione delle cose che non si vedono. "L'amore cresce nella visione dell'amato" dice Teodoreto (1) e " un altro se stesso si disvela agli occhi dell'amore" dice san Giovanni Crisostomo.
Senza moltiplicare le citazioni, si può riscontrare tutta una tradizione che matura all'ombra di una certa kénosis (3) dell'amore. Origene sottolinea che è la mano di Dio ad unire gli amanti. San Giovanni Crisostomo vede in ogni matrimonio l'immagine delle Nozze di Cana, e quindi la presenza reale di Cristo. (,,,) Nel Poema Morale san Gregorio di Nazianzio insegna che tutta la cultura umana ha origine dall'amore coniugale: "anzi vi è in essa qualcosa di ancora più alto e bello (...) il matrimonio è la chiave che apre la porta sulla castità e sull'amore perfetto."(4). La vita coniugale non ha bisogno di essere scusata, è un autentico valore in sé stessa. L'uomo e la donna vanno l'uno verso l'altra conoscendosi reciprocamente, nella comune ascesa, rivelandosi l'uno all'altra. 
"Due anime così unite non hanno nulla da temere, con la concordia, la pace e il mutuo amore essi sono in possesso di tutti i beni. Potranno vivere in pace, protetti come da un muro inespugnabile, l'amore secondo Dio. Grazie all'amore essi sono più resistenti del diamante e più duri del ferro, navigano nella pienezza, fanno rotta in direzione della gloria eterna e attirano in crescendo la grazia di Dio su di sé." (5)

Tratto da: Pavel Nikolajevic Evdokìmov, Sacramento dell'Amore: il mistero coniugale alla luce della tradizione ortodossa. Edizioni Ecumene.

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1) De divina et sancta charitate, PG 82,1517
2) PG 51,30 / 62,406
3) kénosis: svuotamento, abbassamento, velo d'umiltà di cui si riveste la divinità del Verbo nell'Incarnazione ( Filippesi 2,7) 
4) Carmina moralia PG 37,542.
5) San Giovanni Crisostomo, Omelia XXXVIII in Genesim

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