La visione di San Fursa - Il colloquio fra l'Angelo e il demone ( parte I )

San Fursey ( Fursa ) d'Irlanda visse fra il 567 e il 648. Nato da una famiglia nobile dell'Isola Verde, si fece monaco benedettino e fondò diversi eremi e monasteri, Esperto in Sacra Scrittura, San Fursey ebbe nel corso della sua vita una visione, una visita da parte di un Angelo il quale gli mostrò l'Inferno. 
La vita di san Fursey è dettagliatamente descritta qui ( in lingua inglese ) mentre io mi sono limitato nel tradurre il paragrafo relativo alla sua visione. 
Le testimonianze di San Fursey, così come quelle di santa Teodora di Costantinopoli, sono molto importanti per la scoperta di cosa attende i cristiani dopo la morte: e le due visioni lontane nello spaziotempo combaciano su molti aspetti.

DELL'OBLIO DEL SANTO E DELLA SUA CATABASI AGLI INFERI

Egli ( San Fursey ) era malato, ma ciò non lo escluse dal recitare la preghiera della sera come sempre: uscì fuori (nel chiostro) e iniziò a camminare. Stava mormorando i salmi, immerso nella quiete, quando ecco che le membra si rifiutarono di muoversi e cadde nell'oblio. I confratelli lo riportarono dentro, poiché era morto. Si ritrovò perso nell'oscurità, quand'ecco che delle mani lo presero sotto le braccia e lo innalzarono in volo: egli era contornato da ali bianche come la neve, ma il resto del corpo angelico non gli fu dato di conoscere. Giunti ad una certa altezza, egli riconobbe i loro volti luminosi e splendenti del più grandioso fulgore, ma in questa luce non ha visto alcuna forma. Davanti a lui, egli riconobbe un'angelo armato di uno scudo bianco e di una spada la cui lama era simile ad un lampo.
L'armonia delle loro ali, la dolcezza del loro canto, lo splendore divino del loro aspetto riempì il cuore suo di una indescrivibile letizia. Uno iniziava i canti, e gli altri gli andavano dietro: "i santi andranno di virtù in virtù, e il Dio degli dèi si è manifestato in Sion." Udì anche un inno sconosciuto cantato da migliaia di voci angeliche del quale non riconobbe parole, se non "essi usciranno ad incontrare Cristo". Tutte le voci celesti parevano simili, ed egli non riuscì mai a distinguere alcuna forma corporea nei loro volti luminosi. Il santo sarebbe rimasto volentieri in quell'estasi paradisiaca, ma doveva portare a compimento la sua esperienza terrena, e neanche lui seppe come tornò nel suo proprio corpo.
Fu mattina ed egli si svegliò col canto del gallo. Non udiva più voci angeliche, ma il pianto degli uomini: sopra di sé aveva un sudario, che si affrettò a togliere e a mettersi in piedi, domandando a chi lo circondava: "perché piangete?" e allora, colmi di spavento, gli raccontarono come fosse morto la sera precedente e come i confratelli fossero rimasti a vegliare sul suo corpo senza vita per tutta la notte. La dolcezza dello splendore angelico gli tornò alla mente, così come la promessa del ritorno; si rammaricò di non conoscere alcun uomo saggio abbastanza cui confidarsi. Per non essere trovato impreparato, san Fursey prese il Corpo e il Sangue dell'Agnello alla santa Messa, Così rimase quel giorno e in quello successivo molto debole, finché alla terza ora della notte sentì la morte avvicinarsi. E molti parenti e amici e fratelli erano da lui. Sentì i piedi farsi freddi ed il corpo perdere energia: si mise in posizione di preghiera e si stese sul letto, attendendo dolcemente la morte che con quei segni gli era stata preannuncita. Cadde addormentato e udì un grande clamore, come una folla che lo invitasse ad andare avanti, ma quando aprì gli occhi, vide solamente i tre angeli della sua prima dipartita. Ogni rumore era scomparso, poiché già aveva udito i canti celesti. Uno dei tre Angeli gli disse: "non temere, tu sarai difeso".


parte della Scala della Prova, in una popolare stampa russa sul tema

DELLE FATTEZZE DEI DEMONI

Gli angeli lo condussero via e il tetto della sua dimora scomparve ai suoi occhi. Passò poi fra le grida dei demoni, i quali urlavano: "presto, diamogli battaglia". Alla sua sinistra, il santo vide un'orribile volto contorcersi nel buio, e che cercava di assalirlo, ma gli angeli lo proteggevano. Li trovava ripugnanti col loro collo smisurato, la loro testa deforme, e il corpo magrissimo, ma la maggior parte delle loro fattezze era nascosta in un oscuro vortice, così come le fattezze degli angeli sono nascoste dalla luce che hanno attorno. Quando essi lo assalivano, vedeva solamente un'ombra nera: chi difatti può conoscere tutte le forme in cui gli immondi si manifestano a tormentare l'anima? I demoni hanno poi lanciato frecce di fuoco le quali si sono infrante contro gli scudi di luce posti dagli angeli. Il drappello luminoso marciava dunque verso i cancelli del Paradiso.
Ad un certo punto, satana stesso apparve come un serpente sinuoso, e portando la sua testa vicino agli Angeli e al santo Fursey, disse con voce sibillina:
"Neppure quest'uomo è senza peccato". E così iniziò il colloquio fra l'antico tentatore e il difensore angelico.

DEL COLLOQUIO CON SATANA

L'Angelo, nella perfetta tradizione della Chiesa Ortodossa, difende l'accusato dalle false accuse del maligno

Il mentitore disse: "costui ( il santo ) è caduto nell'inattività, e non può godere della beatitudine eterna senza aver espiato la sua colpa."
L'angelo rispose: "se in lui non trovi alcun vizio capitale, un'accusa così lieve non può dargli la dannazione."
Al ché, il serpente antico citò le Scritture dicendo: "A chi non perdona, il Padre mio e tuo non perdonerà." 
L'angelo rispose:" quando mai quest'uomo ha ucciso o meditato vendetta?"
il demonio citando le scritture esclamò: "non sta scritto se commetterete vendetta, ma se non perdonerete."
L'angelo del Signore rispose così:"il perdono era nel suo cuore, ma egli ha seguito solamente i costumi del suo popolo".
il demonio allora continuò: "poiché ha assunto il peccato seguendo i costumi della sua razza, si assumerà la condanna che gli spetta dal castigo della legge divina."
l'angelo aggiunse: "lo stiamo giudicando noi al posto di Dio." udito ciò, il demonio non esaurì il suo veleno maligno ma anzi, disse con forza:
"Se Dio è giusto, quest'uomo non entrerà nel Suo regno; poiché sta scritto: se non vi farete piccoli come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli."
L'angelo ripeté nuovamente: " lo stiamo giudicando al posto del Signore."
il tentatore sconfitto, cadde di nuovo nell'oblio e l'angelo vinse così il tribunale maligno. 

LA VISIONE DEL FUOCO 

Allora, l'Angelo che stava alla destra di Fursey gli disse: "guarda, ecco il mondo". Ed egli vide la terra, una lunga valle tenebrosa, e quattro fuochi, ai suoi margini, separati in modo regolare.
San Fursey domandò: "cosa sono questi fuochi?" e l'Angelo rispose: "questi quattro fuochi rodono il mondo, e lo attaccano continuamente, anche se già i propri peccati sono stati cancellati dal Battesimo, dalla Confessione nel Cristo e nella rinuncia alle opere del maligno. Il primo fuoco instilla negli uomini la Menzogna, dal non aver seguito le promesse del battesimo; il secondo è per la Cupidigia: per coloro che hanno preferito i beni del mondo ai beni celesti. Il terzo è per il Dissenso: per coloro che senza tregua generano violenza. Il quarto fuoco è per l'Empietà, per coloro che distruggono il debole e ingannano il prossimo. 
D'improvviso le quattro fiamme si unirono e si mossero verso i visitatori, e Fursey molto spaventato si rivolse ai suoi protettori chiedendo aiuto, e quelli risposero: "non sei tu ad essere stato bruciato da questi fuochi in vita, quindi non sarai toccato da loro nell'aldilà." Difatti, il fuoco si divise poi in due colonne e il drappello attraversò il corridoio di fuoco, senza che nessuno venisse toccato. 

continua







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