Vita e Opere di santa Elisabetta neo-martire e monaca

I Martiri della Famiglia Imperiale Russa cui questa settimana è particolarmente dedicata non si esauriscono certo coi membri stretti dei governanti, ma vi sono anche i servitori ( ricordati il 17 luglio assieme ai Monarchi coi figli ) e le due martiri Elisabetta e Barbara. La prima, sposa di Sergio Romanov - parente dello zar - e la seconda sua monaca prediletta. 
Elisabetta apparteneva al casato tedesco-luterano degli Assia-Darmstat, e quando arrivò in Russia si convertì alla religione ortodossa per "dovere" politico, poiché per ottenere il titolo all'epoca si necessitava dell'uniformità di fede della coppia. Elisabetta si sposò col Granduca Sergio nel 1884. Col tempo, così come fece Alessandra Fedorovna ( moglie di Nicola II ), così anche Elisabetta imparò ad amare l'Ortodossia e si scoprì veramente credente. 

Santa Elisabetta nel 1890, nel secondo anno di matrimonio. Era giudicata una delle più belle donne d'Europa.

Il 18 febbraio 1905 il granduca Sergio venne ucciso in strada dall'anarchico Ivan Kaljev: Elisabetta secondo i diari dei suoi amici e parenti non pianse mai, ma ebbe in volto una grave tristezza per moltissimo tempo e tale sconforto non la abbandonò mai del tutto. Col passare degli anni, soprattutto dopo la morte del marito, la granduchessa si spogliò di molti suoi averi e li diffuse ai poveri. Nel 1909 non aveva ancora smesso di indossare l'abito di lutto, e vendette ogni suo gioiello della sua magnifica collezione sbarazzandosi anche dell'anello nuziale. Col ricavato di quella vendita fondò il Convento della Misericordia a Mosca, consacrato alle sante Maria e Marta, del quale fu nominata subito badessa, e a fianco di tale convento fondò  l'ospedale dei poveri, un orfanotrofio, una farmacia e una cappella per la pubblica devozione: il suo operato si svolgeva sopratutto nei bassifondi di Mosca. Elisabetta non vide mai più i parenti dal 1916, quando si espresse contraria alla frequentazione di Rasputin. Il complesso della Misericordia rimase attivo fino al 1918 quando santa Elisabetta e la sua consorella Barbara furono prima imprigionate dai comunisti e poi martirizzate nello stesso giorno degli Zar. 


Santa Elisabetta nel suo abito da Badessa

Il Convento della Misericordia oggi

Ovviamente chiuso durante il regime sovietico, il Convento fu riaperto nel 1999 con la benedizione del Patriarca Alessio II. Oltre alla sua missione tradizionale, il convento vanta adesso una Scuola femminile ortodossa, un istituto medico, una casa estiva per bambini disabili e un efficiente corso d'infermieristica che rilascia un diploma valido per lo Stato. L'attività di questo grande complesso è sicuramente vitale per la città di Mosca.Le monache sono tornate e il convento cresce anno dopo anno.


Nel 1990 nel chiostro del Convento fu posta una statua di santa Elisabetta

Le monache hanno ripreso la vita nella regola di santa Elisabetta: la pratica della cura pastorale non esula le monache dal vivere un'esistenza di quiete e raccoglimento.



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