La nascita dei Vecchi Credenti ( Storia della Chiesa )

Il protopresbitero Avvakum tiene un sermone


Mi sono già interessato precedentemente di Vecchi-Credenti  ma adesso andremo a vedere la nascita dello Scisma ( Raskol ) più approfonditamente. 
Numerosi protagonisti del movimento dei Vecchi-Credenti svilupparono le proprie idee nella Confraternita degli Zelatori della Pietà, nella quale emersero come personalità il futuro patriarca di Mosca Nikon, il "traditore" degli ideali del gruppo, l'arcisacerdote Avvakum, il presbitero Ivan Neronov, e il loro fondatore Stefan Vonifat'ev.  La Confraternita della Pietà era molto influente a corte poiché il prete Stefan era il confessore dello Zar Alessio I (1629-1676) e tale rimase fino alla morte, tentando di salvaguardare contemporaneamente la Confraternita e le riforme Nikoniane. 

Il Patriarca Nikon 
Il Patriarca Nikon nacque in una famiglia povera e contadina nel 1605 non lontano da Novgorod. Molto giovane, il ragazzo scappò da casa e imparò da solo a leggere e scrivere impressionando dei mercanti moscoviti che lo presero con sé, conducendolo a soli 20 anni nella capitale. Morti i suoi tre figli, convinse la moglie a prendere il velo monastico e anche egli si ritirò sulle isole Solovetskij ( Mar Bianco ) per dedicarsi alla vita contemplativa. Dopo un litigio con l'igumeno del luogo, Nikon uscì dal monastero ma naufragò sull'isola Kizhji e là fondò un proprio complesso monastico del quale fu fatto abate nel 1643. Divenuto influente presso il sovrano Alessio I, fu nominato prima Archimandrita di Novospaskij a Mosca e poi Metropolita di Novgorod nel 1648, e infine Patriarca di Mosca nel 1652. 

L'Arciprete Avvakum

Il futuro sacerdote Avvakum nacque nel 1621 ed era figlio di un sacerdote a sua volta, A 17 anni si sposò con Anastasija Markovna e fu ordinato diacono a 21 anni e prete a 22 per il villaggio di Lopatisci, del quale verrà fatto arciprete nel 1652. Noto per la sua sobrietà e la sua intransigenza verso i peccati, i suoi parrocchiani tentarono due volte di linciarlo e il suo padre spirituale Neronov lo inserì a Mosca come cappellano della famiglia nobile Morozov, la cui capofamiglia, la principessa Feodosija Morozova, divenne sua figlia spirituale. Quando il Patriarca Nikon iniziò le sue riforme, Avvakum stilò le sue tesi secondo le quali "l'adeguamento a Costantinopoli, caduta a causa dei suoi peccati nelle mani dei maomettani, non può che essere fatale per il destino della Moscovia" (1). 

LA RIFORMA 

Per tutti questi anni, Nikon aveva frequentato con assiduità i circoli tradizionalisti di Vonifat'ev e di Avvakum i quali propugnavano la difesa da ogni tentativo di grecizzazione dei rituali, come chiedeva invece il patriarca di Gerusalemme Paisio, il quale giunto in visita a Mosca, aveva sottolineato le differenze liturgiche fra la Chiesa Russa e le altre giurisdizioni. 
Nikon prese posizioni favorevoli all'adeguamento "greco", sostenendo che le icone avevano preso una piega decisamente lontana dagli originali costantinopolitani, e che i libri liturgici erano infarciti di errori di traduzione dal greco allo slavo. 
Studi recenti condotti dal professor Kapterev hanno dimostrato che i messali russi non contenevano alcun errore di traduzione, ma erano solamente differenti usi locali trasmessi in tempi assai remoti dagli evangelizzatori delle terre morave. Tuttavia, l'ignoranza del tempo non permise alcun dialogo e il Patriarca Nikon convocò un Concilio per discutere di questi temi nel 1654. Nel 1656 un secondo Concilio ratificò l'uso del "rito greco" e le vecchie icone furono roghizzate in massa con ricerche casa per casa. I dissidenti furono perseguitati. Numerosi edifici di culto in stile russo furono demoliti per essere ricostruiti in stile greco: per via della violenza che accompagnò le riforme, i Vecchi-Credenti nutrono molto odio verso i "novo-ritualisti". 
Nel 1682, dopo essere già stato imprigionato numerose volte, l'Arciprete Avvakum fu messo al rogo nel villaggio di Pustozersk. Sul luogo della sua morte sono adesso presenti numerosi croci intagliate, ed è meta di pellegrinaggio anche da parte dei "novo-ritualisti" i quali vedono in lui, allo stato attuale, un campione della preservazione della Russità. 

La tragica fine del Patriarca Nikon

Nel 1658, dopo un rapido declino dinnanzi all'Imperatore, il patriarca decise di ritirarsi a vita privata e dopo due anni un sinodo lo ritenne deposto, privandolo del rango episcopale e sacerdotale. Il 12 dicembre 1666 il Patriarca fu accusato di alto tradimento dinnanzi allo Zar e di torture verso i civili, e poi venne esiliato nel monastero di Ferapontov, ma lo stesso concilio mantenne intatte le sue riforme e rinnovò l'anatema su Avvakum e sul suo movimento. Nikon fu riammesso a corte dopo la morte dello Zar nel 1671 ma morì sulla via del ritorno. 


1) Avvakum, biografia scritta da sé stesso, Ad

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