LETTERA XL
[Il pericolo del raffreddamento in futuro. Diverse cause del raffreddamento nella vita spirituale. Come comportarsi quando si manifestano questi raffreddamenti]
[Il pericolo del raffreddamento in futuro. Diverse cause del raffreddamento nella vita spirituale. Come comportarsi quando si manifestano questi raffreddamenti]
Voi temete di non giungere al
termine dell’opera, benché cominciate con impegno. Bisogna, infatti, temere
questo, perché spesso di fronte e contro noi stessi siamo incostanti. Non
bisogna, dunque, basarci su noi stessi. Tutta la speranza è nel Signore. Non
abbandonate questo timore, ma sostenetelo col timore di offendere l’amato
Signore, con la paura che, indebolito di nuovo, non giungerai a quel fervore e,
in questo caso, subito, domani, sarà la morte. Più tardi questo timore passa e
si trasforma in una ferma speranza nella salvezza, ma per ora, non lo
abbandonate: accenderà lo zelo e caccerà la voglia di essere indulgenti che è
veramente rovinosa. Nel vostro cuore invocate, perciò, costantemente: «Signore,
salvami! Signore, affrettati!». E: «In ogni circostanza salva me, indegno!». Io
definisco sempre questo atteggiamento come «stringersi col cuore addolorato al
Signore». I nemici sono forti all’interno e all’esterno, non si sa quali
tempeste si solleveranno e confonderanno la mente. Chi cade è spacciato. Perciò
bisogna invocare: «Signore, salvami!». Questo è il cuore affranto e umiliato di
cui parla il pentito profeta Davide, che il Signore non annienta, non
disprezza, ma a cui presta attenzione. Tenetelo a mente. Poiché avete già
notato questo pericolo, vi rimane poco da aggiungere: sentitelo sempre e
invocate aiuto. Questo senso di «stringervi dolorosamente al Signore» – che
nasce dalla coscienza dei pericoli che vi circondano, che può interrompere lo
sviluppo della vita spirituale e soffocarla – deve essere un sentimento
costante. Ricordatelo: chi lo possiede procede per la via diretta. Questo ne è
il segno più decisivo!
Scrivete: «Dio faccia che l’attuale
disponibilità all’opera iniziata non si indebolisca per lungo tempo». Non «per
lungo tempo»: non si deve mai indebolire. Ricordate che questa disponibilità,
o meglio questo impegno di servire il Signore, o questo zelo di essere graditi
a Dio, o la decisione di dedicarsi al servizio del Signore col preciso
adempimento dei suoi comandamenti (che sono la stessa cosa, le parole sono
diverse, ma la realtà è una sola), costituiscono la vita spirituale. Quando c’è
questa disponibilità, c’è la vita spirituale; quando non c’è la prima non c’è
neppure la seconda. Quando essa viene a mancare è come se si interrompesse il
respiro spirituale e il cuore spirituale smettesse di battere; lo spirito o
muore o si arresta. La prima preoccupazione di chi intraprende il cammino verso
Dio, perciò, deve essere quella di sostenere in ogni modo e di mantenere calda
questa disponibilità di zelo e impegno. A questa soltanto si possono limitare
tutte le ulteriori regole, cioè: «Custodisci solo questo zelo e questa disponibilità
ed essi stessi ti insegneranno sempre come fare e quando intervenire».
Ricordatelo!
Questo
insieme a quello «stringersi dolorosamente al Signore», che abbiamo ricordato,
è la radice della vita spirituale, la sua difesa e la sua protezione. Avete ben
definito il nemico di questa disposizione fondamentale e, di conseguenza, il
nemico principale: il raffreddamento.
Che triste e amara realtà! Sappiate, però, che ogni diminuzione dell’ardore
dello zelo è un raffreddamento funesto. Questo può essere anche la conseguenza
di una tensione eccessiva delle energie spirituali o di un decadimento delle
energie fisiche o della mancanza di salute. L’una e l’altro non sono male,
passeranno. Il disastroso raffreddamento è la conseguenza di una volontaria
deviazione dalla volontà di Dio, con la consapevolezza, in opposizione alla
coscienza – che, convinta che ciò sia male, si è fermata –, accompagnata dalla
passione verso qualcosa che non è Dio. Questo uccide lo spirito e tronca la
vita spirituale. Ecco ciò che dovete temere di più. Temetelo come il fuoco,
come la morte. È la conseguenza di una perdita di vigilanza e del timor di Dio.
Salvaguardatevene per sfuggire a questo terribile male. Per quanto riguarda i
raffreddamenti involontari e casuali, conseguenza di un esaurimento delle forze
e della mancanza di salute, vale per tutti una legge: sopportare, senza
trasgredire per nulla l’ordine di vita intrapreso, benché lo si osservi senza
alcun gusto. Chi sopporta questo pazientemente, esce presto da questo
raffreddamento e ritorna all’abituale zelo, ardente e sincero. Fate attenzione
e proponetevi fin d’ora di non lasciare involontariamente raffreddare lo zelo;
in secondo luogo, nel caso di raffreddamenti occasionali, di perseguire sempre
l’ordine di vita intrapreso con la certezza che questo arido adempimento farà
tornare presto la vitalità e l’ardore dell’impegno.
Quanto
vi ho scritto nelle ultime due lettere vi sarà utile più tardi, quando
condurrete realmente una nuova vita. Benché siate in fase di riordinamento del vostro
modo di vivere – solo mentale finora –, bisogna volgere l’attenzione a tutti i
casi possibili che si presenteranno. Perciò ho considerato opportuno parlarvene
ampiamente ora, tanto più che le vostre parole me ne davano l’occasione.
Mi
sono rallegrato del fatto che, forse senza avvedervene, abbiate toccato gli
aspetti più essenziali della vita spirituale. Questo significa che la vostra
mente funziona bene. Il Signore, vedendo la vostra disponibilità a servirlo di
tutto cuore, vi aiuta e voi stessa non sapete come passino nella mente queste o
quelle supposizioni o certi timori. L’angelo custode, per ordine del Signore,
ve li ispira. Il Signore benedica i vostri inizi! Vi auguro il successo di
tutto cuore!
Quando
comincerete a lavorare su voi stessa, vedrete che tutte le guide e le
indicazioni esterne sono soltanto mezzi. Ogni anima deve decidere da sola, con
l’aiuto della grazia di Dio, che invisibilmente la guida, ciò che le abbisogna
o come meglio intervenire in questo o in quel caso. Chi desidera sinceramente
compiacere il Signore e darsi a lui completamente, tocca sempre il vero
problema, e lo coglie con umiltà.
Concludo
con l’augurio che il Signore vi aiuti a prepararvi autenticamente e nel modo
migliore alla comunione.
Lettere, di san Teofane il Recluso
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