La Monarchia: perché è Sacra? (III parte) - i Re cristiani e ortodossi

Segue dalla seconda parte.

Abbiamo dunque visto come la Monarchia  è alla base dell'Ordine civile della civiltà cristiana stessa. Uno stato autenticamente cristiano non può che dirsi monarchico, in quanto nella sinfonia dei poteri vi è il presupposto che entrambe le funzioni - quella politica e quella ecclesiastica - siano sacrali. Per l'Ortodosso, l'intera creazione ha spazio nella divinizzazione operata dalla grazia sacramentale, e l'incoronazione dei re è uno dei Misteri della Chiesa.

Il Re che, invece di seguire il mondo, si fa benedire dalla Chiesa per la sua missione terrena, è compartecipe della regalità destinata a chi viene unto col Crisma che, ci ricorda il Proprio del rito crismale del Giovedì Santo, è "l'olio dei profeti, dei re e dei sacerdoti". Il ruolo del monarca consacrato è quello del defensor fidei, del protettore di chiese. Il Re cristiano è portatore del benessere della Chiesa, la quale è certo il popolo di Dio, oltreché il clero: questo ne fa un garante della giustizia e un uomo di misericordia, piuttosto che di spada. Un popolo che si affida ad un sovrano benedetto e prega per lui è l'ideale della percezione cristiana del mondo. Il Re è un teoforo, un portatore di Dio: e non c'è pena più grande, all'inferno, per i re empi.


Corona ferrea del Regno d'Italia

A differenza del potere a tempo determinato, il quale non presuppone alcun contatto  col popolo che si governa, il monarca è il simbolo stesso della nazione, mentre un delegato non è che, appunto, un amministratore privo di volto se non quello del suo partito: egli serve la causa che la sua fazione perora, mentre per il monarca illuminato il popolo stesso è la sua causa.

Taluni fra gli storici hanno ipotizzato che i monarchi medievali abbiano tentato di simulare la tradizione babilonese dei sovrani-sacerdoti, arrogandosi delle prerogative quali l'attendere ai servizi divini nel presbiterio, insieme ai sacerdoti. Il sovrano, nelle sue vesti ufficiali, è immagine di Cristo Re durante la passione: la corona, il mantello rosso, e lo scettro, sono rispettivamente icona della corona di spine, del manto che i legionari posero sul Signore per ingiuriarlo e lo scettro ha la fisionomia della Croce. Il Re dunque, se conscio della propria missione di governante che accompagna il popolo di Dio nella storia del suo popolo, è uno strumento provvidenziale che dona continuità e stabilità in luogo di governi a intermittenza che si contraddicono vicendevolmente, volta volta che un partito sale al posto del precedente. 

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