Il Tipico per il giorno di Natale

Alla festa solenne della Natività di Cristo ci siamo preparati col digiuno di 40 giorni, noto come "Digiuno di san Filippo" oppure digiuno d'Avvento. Come si celebra il Natale ortodosso? Generalmente, la Divina Liturgia è celebrata il 24 dicembre / 06 gennaio, di sera, ben dopo l'ora di Compieta. Secondo le tradizioni, la celebrazione si adatta all'orario canonico.

Regole alimentari del 24 / 06 dicembre

Il Tipico prevede (almeno per il clero da osservarsi obbligatoriamente) un digiuno strettissimo, nel quale oltre alla solita astinenza alimentare - latticini, carne e pesce - è proibito anche olio, vino, frutti di mare. La tradizione slava ha inventato un piatto specifico per questo giorno, noto come kutyà, un composto di riso bollito, uva passa (frutta secca) e miele, da consumarsi a pranzo: la cena ovviamente non è prevista se si decide di consumare la Comunione alla liturgia vigilare, giacché vige sempre la regola d'astinenza dal cibo e dalle bevande per le otto ore precedenti l'Eucarestia. 

Sinassi Pre-Liturgica

Se il Natale cade nei giorni feriali (da Lunedì a Venerdì) la Vigilia è celebrata solitamente con le Ore Regali seguite immediatamente dalla Liturgia di san Basilio. Se la Vigilia cade di sabato o domenica, allora il Venerdì (pre-vigilia) vengono recitate al mattino le Ore Regali del Natale; al sabato sera, I Vespri Solenni, e poi al loro tempo opportuno la Grande Compieta + Mattutino, e a mezzanotte la Liturgia di san Basilio; la domenica mattina, la liturgia di san Giovanni Crisostomo.

I Grandi Vespri Solenni 


La cerimonia della Luce ai Vespri di Natale

Al Vespro Solenne, l'Ingresso Vespertino è fatto con il Vangelo e oltre alle letture del Vecchio Testamento è presente anche una pericope evangelica.  Il tropario e il contacio di Natale, cantati sia ai Vespri, che alle Ore Regali: 

Tropario della Vigilia
Maria, che viene dal seme di Davide, / so che andò con Giuseppe / a registrarsi a Betlemme. Ella porta in grembo / un frutto non da uomo generato / ed era il tempo di partorire. Poiché alla locanda non c'era posto / la grotta divenne un palazzo per la Regina: / Il Cristo è nato, risollevando l'immagine dell'Uomo Caduto. 

Contacio della Vigilia
Oggi la Vergine nella grotta giunge, / per dare alla luce il Verbo eterno: / ascolta la buona novella e gioisci, Universo! / Glorifica con gli Angeli e i pastori il Dio eterno, / che decise di apparire come un Bambino. 

Immediatamente dopo il salmo 33 ai Vespri, prima delle preghiere finali e del congedo, il Sacerdote si rivolge di nuovo verso Oriente e proclama la dossologia: Benedetto il nostro Dio in ogni tempo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Il lettore recita le preghiere conclusive (Amen. Trisagio. Tuttasanta Trinità. Kyrie eleison. Padre nostro) mentre il diacono posiziona un grande lume nel centro della navata, dietro all'icona della Natività. Dopodiché, insieme a tutto il clero e al popolo, il sacerdote canta il tropario e il contacio di Natale nel centro della navata, dinnanzi alla grande candela. Questi inni sono i medesimi cantati alla Divina Liturgia 

Tropario  di Natale
La tua Nascita, o Cristo nostro Dio, / ha fatto risplendere sul mondo la luce della conoscenza. / Con essa gli adoratori degli astri hanno imparato ad adorare Te per mezzo di una stella, / il Sole di Giustizia, / e a conoscerTi, oriente venuto dall'alto: o Signore, gloria a Te. 

Contacio di Natale
Oggi la Vergine ha partorito Colui che è trascendente in essenza, / e la Terra offrì una caverna a Colui che è irraggiungibile. / Angeli e pastori Lo glorificano, i Magi con una stella sono in viaggio, / perché un Bambino è nato per la nostra Salvezza, / Lui che è il Verbo Eterno. 

Durante il canto del tropario e del contacio, possiamo incensare l'icona. Dopo di ciò, il celebrante recita il congedo dei Vespri e il popolo riverisce l'icona. In alcuni luoghi è uso ungere i fedeli durante la venerazione dell'immagine.

La Divina Liturgia



Il patriarca di Serbia, Ireneo, celebrando nella cattedrale di san Sava per il Natale

La Divina Liturgia, sia essa di Basilio o di Giovanni Crisostomo, segue la struttura ordinaria, col canto del Tropario e del Contacio di Natività (esposti poco sopra) dopo il Piccolo Ingresso. Come Antifone, invece, delle litanie, si cantano: 
1a antifona: il salmo 110 (tutto o estratti di esso).
2a antifona: il salmo 112 (tutto o estratti di esso).
3a antifona:  versetto "il Signore ha detto al mio signore: siedi alla mia destra" seguito dal tropario di Natività, cui segue di nuovo "farò dei tuoi nemici sgabello per i miei piedi". Segue ancora il tropario di Natività, cui segue: "Da Sion manderà il Signore lo scettro della potenza: governerai in mezzo ai tuoi avversari".  Dopo il Sapienza del diacono, il coro canta l'antifona d'ingresso ordinaria. 

Al posto del Trisagio, il coro canta almeno due volte il seguente versetto: "Quelli che sono stati battezzati in Cristo, sono in Cristo. Alleluia!" Intervallato dal prochimeno di Natività. 

Prochimeno di Natività (al posto del Trisagio):
Ti loderanno tutti i popoli della Terra, / ti adoreranno tutte le genti. / Lodiamo il tuo Nome, o Altissimo! Cantate Inni a Dio, o nazioni della Terra, / cantate il suo Nome! Lodatelo e glorificatelo! 

Prochimeno del'Apostolo
Gioite nel Signore e rallegratevi, o giusti! Benedetti sono coloro le cui trasgressioni sono perdonate, e i cui peccati sono annientati. 

La lettura dell'Apostolo è Galati 3:8-12. 

Alleluia del Vangelo 
I versi dell'Alleluia sono: << I giusti piangono e Dio li ha ascoltati, / e li ha liberati dalle loro tribolazioni. / Molte sono le sofferenze del giusto, / ma il Signore libererà tutti da ogni male. >>

La Lettura del Vangelo è Luca 13:18-29. 

Alla Comunione, l'antifona è la seguente: 
<< Il Signore ha mandato la salvezza / al suo popolo: Alleluia, Alleluia, Alleluia! >> 

Post-Liturgica 

In alcuni luoghi è uso consumare una agape (pasto comunitario) successivamente alla Liturgia di Natale;  In Russia, era uso celebrare un Moliben dopo la Liturgia, "per la vittoria dell'Ortodossia sui nemici della Fede", in riferimento a Napoleone e Hitler (aggiungerei anche per la sconfitta del Comunismo e dell'Ateismo). 
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Il Tipico è spiegato in: A Manual of the Orthodox Church's Divine Services, SVS 2001, pag. 88-91 a cura di D. Sokolof

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