La Missione in Italia: proposte concrete entro l'anno 2037

Riflettevo ieri insieme ad un gruppo di parrocchiani circa il destino dell'Ortodossia in Italia. Una delle domande che mi hanno posto è: come superare il laicismo imperante della nostra epoca? Cosa possiamo fare? 

Le risposte sono necessariamente forti, e possono apparire fantasiose alla maggior parte dei lettori. Ho ipotizzato, nella migliore tradizione statalista che la Storia ci ha perpetuato, un piano ventennale composto da quattro lustri in modo da avere qualcosa di stabile entro il 2037. Entro cinque anni, per entrare nel ciclo successivo, occorre superare dei punti-chiave che determinano l'assetto generale dell'Ortodossia in Italia. In particolare, ho analizzato le tre sfere sociali dove, attualmente, gli ortodossi in Italia sono più carenti: educazione, servizio sociale e indipendenza

PRIMO CICLO

A) Costruzione in ogni città di un asilo gestito da ortodossi, specialmente a Torino, Milano, Venezia, Genova, Firenze, Bologna, Roma, Aquila, Napoli, Palermo, metropoli dove la quantità di ortodossi inizia ad essere particolarmente alta. 

B) Costituzione di una Associazione culturale ortodossa che superi le divisioni giurisdizionali e sia "panortodossa", al cui interno vi si trovino russi, romeni, greci, georgiani, arabi, italiani eccetera.  I compiti sono molteplici: traduzioni ufficiali nazionali (basta con sedicimila edizioni della Liturgia, se ne produca, ad esempio, una utilizzata in Italia da tutte le giurisdizioni), ad esempio, produzione e traduzione di libri spirituali, Patristica, testi di dogmatica e organizzazione di corsi di iconografia o musica ortodossi. 

C) Edificazione di almeno una parrocchia "vera" in ogni città italiana. Questo cosa significa? Allo stato attuale, almeno 80% delle parrocchie ortodosse in Italia è ospitato in strutture della Chiesa Cattolica, e questo impedisce una completa e piena partecipazione del vissuto comunitario parrocchiale, essendo noi vincolati agli orari e alle funzioni altrui. Avendo invece una parrocchia interamente nostra, intendo edificata dalle fondamenta fino al tetto, di proprietà di una comunità ortodossa, possiamo svolgere a pieno regime tutte le attività necessarie per la comunità in questione. Come risolvere il grande problema della mancanza di denaro? 
C.1 - chiedere fondi alle rispettive Chiese Nazionali estere.
C.2 - chiedere fondi ai parrocchiani stessi residenti in Italia.
C.3 - costituire un sistema di crowdfunding supportato da benefattori italiani ed esteri. 

SECONDO CICLO

A) Messa in stampa di un periodico ortodosso, al quale partecipano tutte le giurisdizioni e che sia in lingua italiana. Possiamo anche considerare l'ipotesi di inserire articoli in lingue diverse, coprendo così un bacino d'utenza più ampio. E' molto importante che nasca un movimento culturale ortodosso in Italia. 

B) Costituzione di centri sociali ortodossi ove si offre consulto e sostegno materiale alle fasce povere della popolazione, ortodossa o meno. Almeno nelle città di Milano, Napoli, Torino e Roma deve essere presente un centro sociale ortodosso. I centri sociali ortodossi, ad esempio, possono occuparsi di come agevolare l'italianizzazione degli immigrati, promuovendo corsi di lingua italiana e di cultura italiana, al fine di evitare la ghettizzazione senza demolire l'Ortodossia. 

C) Espandere la presenza ortodossa anche nelle periferie regionali. Ci sono molti centri urbani non grandi che hanno bisogno di chiese ortodosse sia per i fedeli immigrati che per gli italiani interessati. Esempi? La Sardegna, il Molise, la Sicilia, la Calabria, e molti centri urbani della Toscana di media grandezza hanno sempre più fedeli sprovvisti di cura pastorale, bisognosi di una parrocchia. 


Armiamoci e convertite!

TERZO CICLO

A) Costituzione di scuole elementari o istituti superiori ortodossi almeno nelle città di Milano e di Roma, magari a convitto (modello collegio), per l'educazione dei bambini e dei ragazzi nelle materie umanistiche, scientifiche e tecnologiche senza tuttavia disdegnare una seria base religiosa. 

B) Provvedere ad un sistema di sostentamento del clero, in modo che i sacerdoti non siano costretti a lavorare nel mondo e possano dedicare tutte le loro energie ad ampliare e curare la loro comunità.

C) Costituzione di una Conferenza Episcopale Italiana Ortodossa alla quale, ogni sei mesi, partecipino tutte le giurisdizioni presenti sul territorio nazionale, affinché affrontino tematiche comuni e lo sviluppo armonico dell'Ortodossia in Italia.

QUARTO CICLO

A) Costruzione di un seminario ortodosso, idealmente a Roma, ma in realtà ovunque, in modo che i candidati all'Ordine Sacro non siano costretti a studiare all'estero o in strutture di altre religioni.

B) Fondazione di un monastero che non sia composto da due o tre membri, ma che abbia dei numeri tali da giustificare il nome "monastero", ad esempio una trentina di monaci (o monache). I monasteri sono centri culturali e spirituali di grande rilievo: è l'ora di averne uno in Italia. Il monastero deve avere il ciclo liturgico pieno con gli orari monastici e non dev'essere un calco parrocchiale: una buona idea è invitare guide spirituali e monaci dai paesi ortodossi e convogliare più monaci di diverse giurisdizioni in un'unica struttura, ove si usi la lingua italiana per non scoraggiare nessuno. L'Abate (igumeno) deve comportarsi da tale e il regime di vita dev'essere di modello athonita. 

C) Un vescovo italiano ma nato e cresciuto in una famiglia o ambiente ortodossi. Aspetta e spera!

Speriamo che queste proposte trovino una eco e qualcuno le metta in pratica!

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