Un caso iconografico: La Madre di Dio di Chenstokhova

La << Madre di Dio di Chenstokhova >> (Ченстоховская икона Божьей Матери) è una icona molto particolare e molto discussa. In grafia polacca, è conosciuta come Madre di Czestochowa. Ebbene sì: pare che gli ortodossi venerino l'immagine del famoso santuario cattolico di Jesna Gora. 


Una moderna icona russa della Madre di Dio Di Chenstokhova e, qui sotto, una copia più fedele all'originale:



Secondo la Tradizione, questa icona fu donata alla santa imperatrice Elena Isoapostola nel 326, quando ella visitò Gerusalemme alla ricerca della santa Croce. L'icona fu portata a Costantinopoli e adornò la cappella privata degli imperatori per circa cinque secoli, poi se ne perse traccia. Il fatto straordinario è che l'originale, secondo l'agiografia, è dipinta sulla tavola da pranzo della sacra Famiglia, ovvero la mensa su cui mangiavano il Gesù bambino, san Giuseppe e la santissima Vergine Maria. 

La prima apparizione nella Storia moderna di questa icona è del XIII secolo, quando il principe ortodosso di Galizia, Lev Danilovic, collocò l'icona nella cappella del suo castello di Belz "in pompa magna" come dicono le Cronache. La fortezza fu poi conquistata dal principe polacco Vladislav Opolski, il quale ebbe cura che l'icona venisse tutelata e lasciata al suo posto. Poco dopo, i tartari assediarono Belz di nuovo. Il principe polacco decise di esporre l'icona sulle mura del castello, e i turchi ne colpirono una parte con una freccia. L'icona iniziò a sanguinare e, contemporaneamente, sull'esercito tartaro si manifestò una nebbia oscura, la quale spaventò i tartari che fuggirono lasciando l'assedio. Il principe Vladislav decise dunque di dare all'immagine miracolosa un degno luogo di culto e fece costruire nel 1352 il monastero cattolico di Jesna Gora, sulla montagna di Czestochowa, guidato dall'Ordine Paolino. 

Una copia dell'icona Chenstokhovskaja apparve a Pietroburgo nel 1711 insieme ad una immagine della "Madonna delle Sette Spade" (ovvero dei Sette Dolori), di chiara ispirazione cattolica. In quegli anni, con la riforma ecclesiastica di Pietro I il Grande, la Russia si stava occidentalizzando. Le due immagini ebbero una enorme diffusione fra XVIII e XIX secolo, e furono presentate in numerosi cataloghi iconografici russi. Negli anni 1840, alla Lavra delle Grotte a Kiev, veniva cantato un Acatisto alla Madonna di Czestochowa dallo ieroschimamonaco Teofilo, al cui rito partecipavano moltissimi fedeli, e anche molti malati.  

Attualmente, l'icona in questione è la protettrice ufficiale dell'Aviazione della Federazione Russa. 

L'icona di Czestochowa non è l'unico caso di "icona condivisa" fra cattolici e ortodossi: sono molte le icone o le immagini cattoliche che vengono venerate dagli ortodossi, specialmente nelle regioni di confine. 

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Le informazioni e l'icona contemporanea sono prese dal sito russo Miloserdie.ru.  

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