La conferenza di Filarete: niente di nuovo sotto il sole

In questi giorni il mondo ortodosso, specialmente slavo, ha guardato all'Ucraina. Sembrava che il patriarca Filarete di Kiev volesse fare marcia indietro, o forse alcuni ci hanno sperato. Le parole, inizialmente fumose, sembravano voler chiamare l'attenzione pubblica su una possibile morte dello scisma del 1995. 

La conferenza che si è tenuta ieri, il giorno 1 dicembre 2017, prometteva bene. Il tema era la "autocefalia della Chiesa Ucraina" e "come risolvere la questione". Erano invitati i rappresentanti della Chiesa Russa. E invece, niente. Filarete si è arroccato sulle sue posizioni, in modo meno violento del solito, ma con ferrea immobilità: la Chiesa Ucraina deve essere indipendente e "non si farà marcia indietro". Ha chiesto velatamente alla Chiesa Russa di riconoscerlo, e di concludere così ogni diatriba, ma sapeva già che Mosca non avrebbe accondisceso a tale richiesta. 

Sostanzialmente, la conferenza di ieri è un flop mediatico: non è cambiato nulla. Le relazioni fra Chiesa Russa e Chiesa Ucraina di Kiev sono quindi ad un nuovo punto morto. Filarete ha solennemente dichiarato che "rimarrà in cattedra fino alla morte" e che auspica solamente il ripristino della intercomunione con Mosca, ovviamente legata ad una autocefalia realizzata nella comunione col resto del mondo ortodosso. 

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Per saperne di più, vedi anche: 

La conferenza di Filarete, in lingua ucraina, sulla sua pagina ufficiale Facebook, in un video

L'articolo dedicato alla questione su Pravoslavie.ru. (in inglese)

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